La festa della befana rimane avvolta nel mistero della notte del 5 gennaio in cui succede davvero di tutto. Eh si! E’ un momento a dir poco magico. E’ la notte in cui gli animali parlano. Il significato profondo di questa festività è legato alla riconoscenza, al rispetto e alla gratitudine che si prova verso gli animali che aiutano i contadini nei campi e nella pastorizia. In questa notte infatti, sono capaci di maledire i loro padroni. Ascoltare la loro voce era ed è considerato presagio di sciagure in famiglia e per scongiurare che ciò avvenga si da loro mangiare e da bere a volontà.
Mito o leggenda che sia, anche questa volta, le parole degli antichi lasciano la morale che: trattare male gli animali, non può che essere motivo di sventure.
Nella notte magica, un privilegio era riservato anche alle persone sincere e pure di cuore che, nell’ andare a prendere acqua, ritornavano a casa ccu na bella damigiana de uagliu o de vino. Perchè proprio in questa notte, solo per loro, dai fiumi e dalle fontane sgorgava olio e vino.
Nostalgia
Oggi, la pubblicità in televisione ci mostra una protagonista molto diversa da quella dei miei tempi. E solo con i nostri racconti possiamo tramandare ai nostri figli i ricordi di come era vissuta questa festa.
Mi è venuta una grande nostalgia “delle mie befane”. Avevamo tanta paura, anche perché, se durante l’anno non si era stati buoni e bravi si riceveva in dono cenere e carbone.
La sera del cinque, ci mandavano a letto presto. Mia mamma diceva : “via via, a letto presto o la befana qua non viene!”.
Già dai primi giorni di dicembre il “ricatto” Befana era presente: “se non fate i bravi la befana non vi porta niente!”
Io e i miei fratelli, rimanevano svegli sperando di vedere, questa vecchietta dall’aspetto grottesco, scendere attraverso il comignolo oppure infilarsi attraverso il buco del portone. Solo il pensiero ci incuoteva tanta paura. Ma, sfiniti dalla lunga attesa, ci addormentavamo e no riuscivamo mai a vederla.
Alle sei del mattino, e non c’era freddo che potesse trattenerci, saltavano giù dal letto per scoprire se la befana avesse lasciato qualcosa vicino al caminetto.
Le aspettative
Fino all’età di 10 anni, ho continuato a credere all’esistenza della befana e non immaginavo nemmeno lontanamente che fosse la mia cara nonna a occuparsi della calza.
Non erano certo le calze commerciali che troviamo oggi al supermercato confezionate da mani estranee. Una volta erano riempite con mandarini, qualche caramella, torroni, cioccolate, matite e qualche soldo. Non erano grandi regali ma eravamo comunque felici. Immancabile, era il pezzetto di carbone che veniva messo in base alle monellerie che si combinavano.
Era una festa particolarmente amata ma accompagnata da un sottile velo di malinconia perché il giorno dopo ricominciava la scuola. Si trascorreva la giornata tra la gioia della calza al risveglio e il pensiero di ritornare a scuola. Si sperava di trovare, al mattino successivo, una bella nevicata per non far ritorno fra i banchi di scuola. E spesso, questa preghiera veniva esaudita.
La befana di una volta non esiste più. Oggi tutto è già fatto, usato, passato, sostituito da qualcosa di più costoso, di più originale, di più innovativo. E niente è importante perché la maggior parte dei bambini ha sempre troppo di tutto! Nei miei ricordi rimane vive la filastrocca che mi hanno insegnato mia nonna e mia madre: “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana viva viva la Befana”.
Ecco, questa è stata la mia infanzia, il mio piccolo grande mondo in cui tutto era più buono e semplice. Momenti indimenticabili, rimasti impressi nella mia mente e nel mio cuore come marchi di un tempo passato che vorrei rivivere anche solo per un attimo con le persone che non ho più vicino.
Nonostante la mia avanzata età, continuo a sentire vive le nostre tradizioni e credere ai racconti fatti dalle nonne, accanto al camino scoppiettante, durante le sere invernali buie e fredde.
Appenderó una calza anche stasera con la speranza che, ognuno di noi, possa trovare tanta serenità e salute.
Buona Epifania a tutti!