Altra zona emblematica del nostro piccolo comune è ‘u Piru’. Inizia du Purtune du Paracu e finisce a Piazza Sant’Andrea. A scinnuta o sagliuta du Piru è la stradina più caratteristica, e faticosa, di Conflenti. Ricoperta interamente in sampietrini, come centro storico vuole, è una delle stradine più ripide ma anche quella più particolare. Un tempo densamente abitata, oggi le sue case sono perlopiù vacanti. Ma sono molti i luoghi simbolici che si incontrano intraprendendo questa strada.

‘U Purtune du Paracu: l’inizio du Piru
Iniziamo proprio con ‘u Purtune du Paracu. Il portone artistico in legno, con un cornicione sorretto da lesene rigate, che segna l’inizio du Piru, tanto decantato da Francesco Stranges. Era per lui “luogo di ritrovo e d’osservazione”, un confidente paziente e fedele. Anche oggi amici o innamorati si siedono su quei gradini per chiacchierare, scherzare, scattarsi qualche selfie. “La vocazione del portone del Parroco è rispettata” – scrive.
Sotto l’arco accanto, invece, trovava sempre riparo il buon Mariu Baratta.

‘A pescheria
Proseguendo, sulla sinistra si trova ‘a pescheria. Come dice il nome stesso, lì in passato si vedeva il pesce che arrivava direttamente dalla marina. Le vasche e il bancone in mattoni e cemento protette da una copertura esistono ancora, ma sono in stato di abbandono. Sebbene è ancora possibile intravedere il colore rosaceo dei muri. Un tempo, invece, sulla parete di fondo c’era un murales raffigurante dei pesci.

‘A fhuntaneddra
Un po’ più giù c’è a fhuntaneddra. Una piccola fontanta dalla quale prendeva l’acqua u fharmacista per preparare i suoi unguenti a base di erbe medicinali. Sono molti i ragazzi di Conflenti che si danno l’epiteto de i guagliuni da fhuntaneddra quasi a indicare la viva appartenenza a questo luogo.

Piazza Sant’Andrea
E alla fine della discesa c’è a chiazza per eccellenza: piazza Sant’Andrea, chiamata così perchè adiacente alla chiesa del Santo. A questa chiesetta faceva e fa capo la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, un tempo Patrono della comunità.
La chiesa fu costruita nel 1500. Si caratterizza per una facciata rosa in stile neoclassico sulla quale risalta la scritta: Templum Divo Andreae Apostulo Dicatum. Al centro un bassorilievo ritrae Sant’Andrea con la sua croce dietro le spalle e ai lati due rosoni che proiettano la luce all’interno. Il maestoso portale litico è in pietra tufacea.
L’interno è suddiviso in tre navate. Sull’altare maggiore in una nicchia si trova la statua lignea del titolare datata al 1714.
La piazza adiacente è un luogo molto suggestivo: un tempo vi si affacciavano delle botteghe di alimentari, bar e cantine. Lì la gente si riuniva a raccontarsi i fatti della giornata. Scendendo da una piccola vinella, giusto a fianco della chiesa, si arriva ara Lupa. Se si imbocca, invece, la stradina più avanti si giunge a casa di Pasquale ‘e Rusarinu. Procedendo diritti si sbocca ara Mmaculata.

Perchè si chiama ‘u Piru
Varie sono le ipotesi sull’orgine di questo nome, ma nessuna è certa.
La meno probabile è quella secondo cui il nome derivi dal re Pirro, che passò da lì durante una battaglia di molti secoli fa. Ma come abbiamo detto quando vi abbiamo raccontanto della Triponia e del primo insidiamento abitativo di Conflenti, è poco probabile che Pirro e Piroti passarono da Conflenti.
Altra ipotesi più accreditata è che vi sorgeva un grande albero di pere, nu piru, appunto.
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