Il ricordo dell’arrivo delle rondini a Conflenti era un momento magico che segnava l’inizio della primavera. Ogni anno, proprio nel primo giorno di questa stagione, eravamo tutti in ansia per vedere se le rondini erano davvero arrivate.
A soli 5 anni, andavo all’asilo da sola insieme ai miei fratelli, e lungo il percorso le rondini diventavano nostre compagne di viaggio. Da Funtaneddra, dove costruivano i loro nidi nel palazzo di donna Gianna, fino a ru Piru abbellivano u Timpune. I nidi, raggruppati sotto i tetti del palazzo de Lisa Jintile, seguivano quelli de Donna Franca fino a ru Bar Centrale. Formavano una schiera sotto i balconi del professore Isabella, mentre volavano audacemente sopra le nostre teste, quasi a sfiorarci con il loro canto stridente.
Il lungo corso Garibaldi fino a Santa Maria diventava una grande passerella di rondini, a partire dal tabacchino de Ottavio fino a Palina. Ricordo le testoline dei rondini che sbucavano dai nidi, e i gusci vuoti delle uova a terra. A volte, li raccoglievo con curiosità, immaginando il viaggio che quei piccoli uccelli avevano compiuto. Osservare una rondine fare un grande giro per portare il cibo ai suoi piccoli era un’esperienza emozionante. A momenti di entusiasmo e meraviglia seguivano altri momenti di angoscia quando qualche piccolo rondino, sfortunato, cadeva dal nido. Ricordo ancora quando ci trovavamo a guardare impotenti un gatto che tentava di avvicinarsi per catturare il piccolo uccellino in difficoltà. Provavamo a metterlo in qualche pianta o buco, sperando che la mamma rondine lo sentisse e venisse ad imboccarlo, ma non sempre riuscivamo a intervenire in tempo.
A re Culonne poi, l’apice della danza era rappresentato dallo scintillio delle ali spiegate in ampi giri e volteggi. Le rondini, quasi a sfiorarci, danzavano liberamente nell’aria, mentre noi, con il naso all’insù, cercavamo di seguirne la traiettoria. Era una sfida difficile, poiché tutte sembravano uguali nel loro splendore e nel loro colore. I ricordi più preziosi della mia infanzia sono proprio legati a questo meraviglioso periodo. Anche se oggi ne vedo poche, bastano a farmi tornare alla mente quei bei ricordi di un passato felice, quando le rondini riempivano il cielo e rendevano il mio paese ancora più speciale.