L’arcobaleno è stato da sempre osservato con un misto di meraviglia e timore. Le persone preferivano rispettarne la maestosità senza attirare su di sé eventuali conseguenze negative. Così, ogni volta che appariva, si evitava di farlo notare per timore di una malattia misteriosa conosciuta come “u male e l’arco”. U ru mustrare cu ru jiritu ca te vena u male e l’arcu.
Le credenze popolari suggerivano che guardare troppo a lungo l’arcobaleno o indicarlo col dito potesse portare a sintomi vari, tra cui porri, itterizia e altri disturbi. Era considerato un gesto sfortunato, quasi come cercare di piegare l’arco stesso, portando così cattiva sorte. Queste credenze, radicate nella tradizione popolare , contribuivano a creare un’atmosfera di rispetto e cautela nei confronti di fenomeni naturali considerati misteriosi e spesso potenzialmente pericolosi.