Nata da un gruppo di “Casalini” (che sono nati o che vivono ancora nel Casale, la zona appunto antica del paese) con lo scopo di rivalutare il borgo antico di Conflenti, Gli Amici del Casale opera nel nostro piccolo centro da ormai quattro anni. Abbiamo rivolto qualche domanda a Roberto Marotta, uno dei casalini in questione.
Quando è nata l’associazione Gli Amici del Casale?
E’ nata nel 2015 da un gruppo di Casalini. Visto l’abbandono della zona abbiamo pensato di fare qualcosa per riprendere la vita del rione che rispetto ad altre zone del paese risultava più abbandonato. L’idea è partita da me, Franco Marotta, Albino Gentile, Adriana Palermo, che è una casalina d’adozione, Mario Calipari, l’ex macellaio, Pasquale Floro, Paolino Carino e Tonino Mastroianni. Subito dopo è subentrato Antonio Calipari e altri Amici.

Di quale manifestazioni vi siete occupati?
I primi due anni ci siamo dedicati maggiormente alla riscoperta del borgo. Con l’organizzato, dapprima, di due manifestazioni estive. “A passeggio nel borgo” è stato un successo. Abbiamo reperito dei magazzini che la gente ci ha prestato. Ci siamo presi l’onere di svuotarli e pulirli. Abbiamo, quindi, rappresentato i mestieri di una volta. Calzolaio, falegname, cestaio, sono i primi che mi vengono in mente. Abbiamo anche montato un antico telaio che tutt’ora si può visitare. In questo contesto, ogni serata era accompagnata da musica e degustazioni tipiche. Grispelle, pasta ‘e surache, patate ‘e pipi, patate ‘e vajane, hanno accompagnato in modo succulento il percorso nel borgo.
E “Presepi nel Borgo”?
Essendo la manifestazione estiva molto impegnativa da organizzare, abbiamo dirottato sui Presepi. Artisti del posto e non hanno adornato i vecchi magazzini con i loro capolavori dai particolari materiali utilizzati. Per citarne qualcuno, Marco Mastroianni, Antonio Calipari, Pasquale Floro, Nicola Nicolazzo e Angelo Paola. L’idea è originale. Nel periodo natalizio assistiamo nella zona, ma anche fuori dalla nostra regione, a molti e importanti presepi viventi. Noi abbiamo voluto cambiare idea e allestire il presepe, proprio come si fa nelle case.

Anche in questo caso l’itinerario parte dalla Chiesa di Loreto?
Sì. Il percorso è illuminato da fiaccole e “riscaldato” da bracieri dislocati tra le varie vineddre. Inoltre, attraverso un impianto di filodiffusione vengono trasmesse musiche natalizie. In questo modo l’atmosfera è davvero magica. Anche in questa occasione, durante tutta la visita, c’è la possibilità di degustare prelibatezze cujjientare.
Quale importanza ha il borgo per il paese?
Penso che la nostra sia stata un’intuizione ultra felice. Quando ne abbiamo cominciato a parlare quella zona non era praticamente frequentata. Devo constatare che dopo che noi ci siamo mossi la cosa ha attirato l’attenzione di tutti. Al Casale, in seguito, sono state organizzate diverse manifestazioni. Qualcosa di più concreto vi è da quando l’Amministrazione Comunale, insieme al Prof. Grandinetti, ha intrapreso il progetto del recupero del borgo. Sicuramente darà dei risultati maggiori rispetto alla nostra idea.

Progetti futuri degli Amici del Casale?
Nel gruppo cominciamo a non pensarla tutti allo stesso modo, siamo in una fase di discussione per vedere come e se andare avanti. Per i presepi si vedrà.