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NATURA TRADIZIONI

A gagumiddra: raccolta, essiccata al sole e consumata

Camomilla o gagumiddra nei campi

Oggi, se vogliamo bere qualcosa di caldo e che ci faccia dormire bene o rilassare, andiamo al supermercato e troviamo vasti assortimenti di tisane o infusi fatti con ingredienti vari e strani. Ma noi abbiamo la fortuna di vivere in un territorio nel quale crescono tantissime erbe spontanee con numerose proprietà benefiche. Una tra tutti la camomilla.
Oltre a essere un rilassante e, dunque, avere benefici sul sistema nervoso, la camomilla, o gagumiddra, ha numerose funzionalità benefiche. Il suo principio attivo è il camazuazulene, il che la rende un ottimo alleato della pelle e del sistema digerente e immunitario, favorendo la digestione. Ma ha anche proprietà antiinfiammatorie e antibatteriche e effetti ricostituenti. Un tempo definita il “medico delle piante”, si coltivava in mezzo a erbe medicinali più fragili per rafforzarle. Oggi, come dicevamo, la troviamo in tutti i supermercati e in varie forme.

A gagumiddra, dal prato alla tazza

Un tempo, invece, verso fine giugno si andava nei campi e si raccoglievano i fiori di camomilla lasciando lo stelo abbastanza lungo. Se ne facevano dei mazzetti e si appendevano a testa in giù per farli essiccare. Una volta secchi, si mettevano in un sacchetto sigillato.

Camomilla Spontanea

A gagumiddra poteva essere conservata per mesi, raccolta in estate e consumata anche nelle sere gelide d’inverno. Quando serviva, se ne prendeva una manciata, la si metteva a bollire intra a cicculatera e una volta pronta la si filtrava. Si versava l’infuso così ottenuto in un bel tazzone e la si beveva bella calda, aggiungendo magari un bel cucchiaio di miele per renderla più dolce. Abbiamo parlato al passato. Ma, in realtà, c’è chi ancora oggi raccoglie queste piccole margherite che crescono spontanee e le essiccano al sole per consumare una naturale camomilla ricca di benefici e sali minerali, quali sodio, potassio, calcio, zinco, manganese, fluoro e vitamina quali A, C e B.

A gagumiddra: raccolta, essiccata al sole e consumata ultima modifica: 2020-06-22T09:57:22+02:00 da Giancarlo Villella

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