La bellezza di salire ncapu è da sempre un’esperienza unica, che unisce l’avventura alla dolce soddisfazione della raccolta. In una giornata serena, con il sole che illumina il cielo e prime cirase majuline russijanu. Prima di iniziare la salita, pripari nu ncinu e nu bellu panaru intrecciato, attaccato a una cima resistente. Controlli che sia na cima bona, perché dovrà sostenere il tuo peso e aiutarti nella discesa.
Inizi a scalare con attenzione, spostando delicatamente e pampine che ti annegliannu la vista. Ogni ramo è una piccola sfida, ma ti muovi con agilità e sveltezza, sentendo sotto le dita la ruvida corchjia dell’albero che è fatta scaddre scaddre. L’odore della natura ti avvolge e l’aria fresca te rapira i polmoni, rendendo l’esperienza ancora più piacevole.
![Ciliegie](https://cdn-media.italiani.it/site-conflenti/sites/5/2024/05/ciliegie-1024x461.jpeg)
Mentre sali, pariddre curiuse ti scrutano dall’alto di un cima chjina, già pizzulata, consapevoli che stai per raccogliere quei frutti che loro stessi desiderano. Arrivato ncupu, il panorama tra uarti e vigne è spettacolare ma il tuo obiettivo è davanti ai tuoi occhi: grappoli de cirase zuccarigne lucide e mature pronte per essere raccolte.
Con delicatezza, inizi a staccarle una ad una, mettendole nel panaru. Ogni ciliegia riempie gradualmente il cesto e ne senti la soddisfazione. La magia di manciare de ncapu mentre sei in bilico tra un ramo e l’altro è un lusso che rende l’esperienza ancora più piacevole. Alcune inevitabilmente cadono a terra destinate a chi sta sotto ad aspettare che tu riempia il paniere. Cchjiú manci e cchjiú vorresti mangiare, ma attenzione! Mai lasciarti sopraffare dalla preoccupazione che nella cirasa ci sia l’ospite.Il detto dice che le ciliegie vanno mangiate senza guardarle. Quando il cesto è colmo, lo lasci scivolare lentamente scendendo con la stessa cura con cui sei salito, e quando i piedi toccano di nuovo terra, capisci che la fatica della salita è ripagata dalla dolcezza dei frutti raccolti e dalla consapevolezza di aver vissuto un momento di connessione autentica con la natura. Mi raccomando attento a nun t’abbuffare, la moderazione è la chiave per evitare spiacevoli doglie de panza.
Sempre prudente quannu nchjiani altrimenti rimarrai Ccu ru culu ruttu e senza cirase.
Varietà a Conflenti
Le varietà più famose di ciliegie di Conflenti apprezzate per il loro sapore unico e la loro succosità sono le visciule e zuccarigne. Questi alberi di ciliegie erano parte integrante del paesaggio locale e della tradizione agricola della zona.
Numerosi alberi di ciliegie a ccore crescevano a ru Cuschinu, una località rinomata per la qualità delle sue ciliegie. Il termine core si riferisce a una particolarità della ciliegia con la forma di cuore, apprezzate non solo per il loro aspetto ma soprattutto per il gusto delizioso.
![Ciliegie 2](https://cdn-media.italiani.it/site-conflenti/sites/5/2024/05/ciliegie-2.jpeg)
Particolari e cirase pompa dalla polpa chiara e la buccia croccante
La località Carrara era punteggiata da molti alberi di Amarena, che si estendevano quasi fino a Santa Cristina. Le ciliegie nere e amare venivano trasformate in deliziose marmellate.
Ed infine e cirase majuline seppur acquose e meno saporite sono un vero spettacolo della natura. Le prime a colorarsi di rosso sugli alberi, sono irresistibili per chiunque le incontri, ma purtroppo la loro stagione è breve poiché gli uccelli ne vanno ghiotti. Sono un vero tesoro da gustare rapidamente prima che svaniscano.