Nel febbraio 1783 iniziò in Calabria uno dei periodi sismici tra i più lunghi e disastrosi che siano mai avvenuti nella storia del nostro paese. Lo scenario di devastazione e di morte durò tre lunghi giorni. Le scosse più violente colpirono dapprima (tra il 2 e il 6 febbraio) la Calabria meridionale e il 7 febbraio il bacino del Savuto.
Molti i borghi distrutti e rasi al suolo tra cui quello di Martirano.
Miracolati e protetti
In questa notte di terrore, i conflentesi, lasciarono le loro case e corsero al Santuario a pregare chiedendo aiuto alla Madonna. Improvvisarono una processione lungo le vie del paese invocando la protezione di Maria Santissima di Visora e quasi sul finire ecco che si avverti nuovamente una fortissima scossa. Non ci furono danni importanti, ma solo tanta paura. I conflentesi, appena seppero ciò che era avvenuto nei paesi limitrofi pensarono di essere stati miracolati e per questo decisero, in ringraziamento, di far svolgere il 7 febbraio di ogni anno una processione della statua della Madonna e di digiunare pane e acqua.

Di questa decisione esiste un atto notarile conservato nell’Archivio di Stato di Lamezia Terme, ritrovato dallo storico conflentese Vincenzo Villella.
Ancora oggi, il 7 febbraio è vissuto da ogni conflentese come un giorno di celebrazioni religiose, di penitenza e di riflessione.
Dal 1997, la Madonna della Quercia di Visora è stata proclamata Patrona di Conflenti.
L’ evento religioso, ancora oggi, si svolge con la tradizionale processione per le vie del paese e in concomitanza una piccola fiera.
Quest’anno, a causa della Pandemia, si svolgeranno solo i festeggiamenti seguendo le normative Anticovid19