Il secondo appuntamento dell’agosto conflentese in termini religiosi è la fiaccolata, passeggiata votiva, che ha luogo la penultima domenica di agosto, dalla Querciola alla Basilica. Un appuntamento atteso e molto partecipato, sebbene un tempo più di ora. La montagna, vista dal paese, sembra essere attraversata da un lungo serpente di fuoco. Le voci, le preghiere e i canti si diffondono tra gli alberi. Creando, così, un’atmosfera emozionante, intrisa di spiritualità.
La fiaccolata: un appuntamento fisso dal 1987
Ideata come tante altre iniziative da Don Adamo, la Fiaccolata ebbe la sua prima edizione nel lontano 1987 e da allora non c’è stato anno che non è stata ripetuta. La giornata comincia nel pomeriggio quando si raggiunge la Querciola con i pulmini messi a disposizione dalle varie amministrazioni comunali succedutesi. Qui ci si gode della frescura della montagna in attesa che faccia buio. Tante sono le persone che approfittano della fiaccolata per fare una passeggiata anche a salire, raggiungendo la Querciola a piedi. A seguito della messa, che si celebra nella piccola chiesetta, con l’accensione della prima fiaccola si parte.
E dopo due ore e mezza circa si giunge a destinazione: il sagrato della Basilica Minore. Lì dove si spengono le fiaccole, si fa un’ultima preghiera. Si alzano gli occhi al cielo per guardare i fuochi d’artificio. E poi tutti a rifocillarsi al bar Castello che, di consuetudine, offre una pennata a tutti i partecipanti.
Com’è nata l’idea della fiaccolata
Se chiediamo all’ideatore, com’è nata la fiaccolata? Ci risponde: “le cose belle si copiano”. Infatti, l’idea di questa passeggiata notturna con fiaccole in mano gli è venuta dopo un viaggio a Lourdes. Ritornato al paese, ne propose un’imitazione per il corso principale. Era, però, disturbata dalla vita notturna, dal vociare dei giovani, dalla musica che usciva dai bar. Quindi, questa prima idea fu bocciata. Ma non si arrese. Venne in mente, poi, di farla in periferia. Il secondo tentativo prevedeva la partenza dal cuazzu. Però anche questa opzione non soddisfava gli organizzatori: il tragitto passava davanti al bar Castello, dove c’era il juke box sempre acceso; anche questo fattore di disturbo della preghiera. E, dunque, si fece un’altra prova. Sta volta si pensò di partire dal cimitero. Ma anche questo itinerario aveva i suoi contro. La strada, infatti, non era affatto illuminata, dunque, nascondeva vari pericoli.
Dalla Querciola al Santuario
Perciò, dopo vari tentativi, venne alla mente l’idea di unire con questa camminata il luogo della prima apparizione, la Querciola, al Santuario. “Facemmo la prova, – racconta Don Adamo – 3 o 4 giovani. Dalla Querciola si scese fino al luogo in cui oggi sorge il monastero. Si proseguì il cammino tra i sentieri e gli alberi, facemmo la salita de puricineddra. Attraversammo il fiume per arrivare alla strada che passa sotto la chiesa dell’Immacolata e giungemmo al paese”.
La prova di questo nuovo tragitto, lungo all’epoca circa 4 km e mezzo, risultò fattibile, nonostante i rischi per gli anziani. E fu approvato. Dal 1987 la Fiaccolata Mariana segue questa via, che ha subito, però, modifiche nel corso del tempo. I primi anni, per pubblicizzare l’evento, si andava nei paesi vicini con auto e megafoni. Un esperimento riuscito: i partecipanti sfioravano, e qualche volta hanno anche superato, il migliaio. Dopo un paio d’anni si realizzarono anche delle stazioni della via crucis. La forestale, grazie al professor Borrello, fece una scalinata con delle staccionate che rese il percorso fino alla Cona molto più comodo. Dalla Cona, poi, si prosegue su strada asfaltata fino a Conflenti. Oggi è un appuntamento imperdibile per tutti i conflentesi e i pellegrini che adorano la Vergine di Visora.
Foto in evidenza di Paolo Carino
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