Mantenere vive le tradizioni: questo è ciò che continua ad animare un piccolo borgo come il nostro. E se per le norme anti-Covid una fiaccolata normale con centinaia e centinaia di partecipanti non è stata possibile, allora è partita una mini-fiaccolata.
Molti sono stati, infatti, i fedeli che ieri pomeriggio, spontaneamente, sono saliti a piedi in Querciola. Chi per voto, chi per devozione, si sono incamminati risalendo la montagna e giungendo nel luogo dell’apparizione. Chi scegliendo il percorso più pianeggiante, chi il classico cammino della Fiaccolata, con sosta d’obbligo ara Cona, chi, addirittura, quello più arduo passando dal fiume.

E dopo un saluto e una preghiera alla Vergine, affinché protegga tutti i sui fedeli, hanno intrapreso la via del ritorno. Da Conflenti, al calar della sera, ecco che si vedevano spuntare torce qua e là tra la fitta vegetazione. Mentre ai balconi e alle finestre, altrettanto spontaneamente, si accendevano, come da tradizione, lumini e candele.
Poi, la sorpresa finale. Fuochi d’artificio a spezzare il silenzio della sera. E un mini serpentello fatto di fiaccole infuocate è partito dalla Querciola. Una delegazione in rappresentanza di tutti i fedeli che, con il cuore e con la mente, erano lì, insieme a loro, a prendere parte a questa mini-fiaccolata 2020. A portare luce tra le tenebre della notte. A portare avanti una tradizione che dal 1987 non s’era mai interrotta. Ad aprire le celebrazioni di quest’anomalo Juarnu a Madonna.