'A scirubbetta, neve e vincotto: il gelato dei poveri - itConflenti

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‘A scirubbetta: il gelato dei poveri

"scirubbettaç una ciotola di scirubbettta

La Scirubbetta fa parte della tradizione calabrese e i Conflentesi se la ricordano un po’ tutti.

La Scirubbetta

Il nome scirubetta significa “bevanda”, e da essa derivano anche le parole italiane “sciroppo” e “sorbetto”. Lo sharbat, in Medio Oriente, è una bevanda dolce servita molto fredda. Ha consistenze varie ed è da assaporare al cucchiaino. Tornando alla Calabria, la preparazione tradizionale della scirubetta avveniva cosí. Si  raccoglieva della neve in un pentolone. Poi veniva versata in bicchieri o coppe oppure in un vassoio centrotavola e su di esso veniva versato il vin cotto. La Scirubbetta era insomma il gelato dei poveri! Era desiderata e amata da tutti!

scirubbetta: ghiaccio e vino cotto
foto di Francesco Folino

Un racconto

A seguire un passo tratto dal libro Le pietre, le case, la gente di Francesco S. Stranges..

…E quando ti svegliavi al mattino, in quel paesaggio candido e ti precipitai ad annunciare festante che la vera neve era caduta ed abbondante: neve per la scirubbetta?
Ed era  un manto candido che ricopriva le tegole delle case, gli orti e gli alberi e  si era adagiata sul terrazzo abbondante e soffice, a tratti appena segnata dai passi dei gatti che vi  avevano scolpito un rosario di buchi. Era tutta neve per la scirubbetta, per la  tua scirubbetta, da tanto desiderata, dal momento in cui si era preparato il vin cotto facendo bollire a lungo sul fuoco di legna il  mosto spillato dal primo schicciu fino a ridursi ntierzu.
Che festa nel cuore bambino per la promessa mantenuta, che ansia da soddisfare immediatamente, senza altra attesa, come se fosse una questione di vita o di morte; ma dovevi ancora attendere, prima la scuola e poi il pranzo.

Scirubetta: la neve a conflenti

E dopo tanta agonia finalmente la neve dolce, abbondante, soffice, fredda, raccolta in superficie, là dove il candore la dichiarava incontaminata, da riempire un piattone, ché ce ne fosse tanta da garantirne  tanta, per soddisfare tutta la tua voglia dopo averne distribuito agli altri, e poi quel candore maculato dal rosso sangue del vino che affossa nel soffice e muta la neve in scirubbetta .
Era il momento della promessa mantenuta.
Poi spiavi che durasse lungo che non si sciogliesse presto, che non si ammassasse e le tue valutazioni erano sempre contrarie e contrastate da quelle dei grandi. E presto la neve si macchiava e poi si scioglieva e c’era da aspettare nuovamente, una settimana, un mese, al massimo un altro anno

‘A scirubbetta: il gelato dei poveri ultima modifica: 2017-12-12T09:38:06+01:00 da Paola Stranges

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