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BAR LUOGHI DI RITROVO

I Bar storici di Conflenti: ve li raccontiamo tutti

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Il bar è il luogo di incontro delle piccole e grandi comunità. In questo articolo, vi vogliamo raccontare una sintesi della storia dei bar storici di Conflenti.

Bar di Lissandru

Alessandro Paola ha acquistato il bar da Nicola Cortellaro e ne è stato proprietario dal 1959. Il deposito del bar di Lissandru era nel locale laterale. Nel bar c’era e c’è ancora oggi, in perfette condizioni e funzionante, la macchina per fare il gelato. La macchina per fare il caffè è stata sostituita. Il caffè usato era la famosa miscela Guglielmo, tutt’ora in commercio.

Bar storici: bar di Lissandru

Bar di Alessandro – Foto di Sergio Aurora

Apriva alle sei del mattino e restava aperto fino a tardi, l’orario era flessibile, dipendeva dalle stagioni! Ad agosto i ritmi di lavoro erano più pesanti e durante la festa della Madonna, che allora durava una settimana, non si chiudeva mai perché i fedeli e i turisti erano numerosi. Durante la festa si vendeva la birra, la gassosa al caffè, la gassosa al limone, i gelati, i liquori e tante altre cose, non si vendeva il vino. Il bar di Lissandro ha chiuso al pubblico nel dicembre del 2001 per sopraggiunti limiti di età dei proprietari. Ma chi viene a Conflenti sa che è assai probabile trovare aperte le porte del bar anche se ormai non si svolge più l’attività. All’interno di questo bar tanto amato, il tempo si è fermato. Possiamo ammirare ancora tanti oggetti del passato, i liquori e persino l’albero di Natale. Che nostalgia, riscalda il cuore.

Bar Centrale

Il bar di Rinuccio aprì i battenti nel 1947. Fu fondato da Rinuccio Rubino che lo gestì fino al 1966. Dal ’66 all’82 fu gestito da Pasquale Mastroianni e famiglia. All’interno c’era un telefono a gettoni che si usava per  telefonare ai parenti emigrati.

bar storici: l'interno del bar oggi

Nel 1982 la gestione passò a Mario Aurora, che preparava per i suoi clienti un’ottima pizza al taglio. Nel 1986 la gestione passò ad Adelina Malavendi che rinnovò e ringiovanì i locali e che  mantenne la gestione  fino al 1994. Tra il 1994 e il 1995 fu gestito da  Michele Caligiuri e poi fino al 1997  da Katia e Lorenzo Stranges. Per tre anni, dal  1997 al 2000, la gestione passò a Marcello Mastroianni e Irene Floro. E poi  dal 2000 al 2006 a Paolo Ciconte. Dal 2006 a tutt’oggi la gestione è dei fratelli Cristian e Marco Villella, con i loro happy hour, ginseng, arancini e pizzette.

A putiga de Peppe ‘a Marca

Ex cantina di Peppe a Marca

Ex cantina di Peppe a Marca – Foto di Sergio Aurora

A putiga du vinu di Peppe ‘a Marca aprì subito dopo la fine della guerra. Qui la mattina si riunivano contadini e operai che andavano a giornata. Peppe negli anni ottanta chiuse e per un anno il bar è stato rinnovato e gestito da Giovanni Pugliano. Poi la gestione fu rilevata da Bernardo Stranges che lo gesti fino ai primi anni del 2000 quando lo chiuse definitivamente.

Bar di Franco

Bar di Franco

Bar di Franco – Foto di Sergio Aurora

Fu aperto da Ernesto Orlando nel 1978 che, dopo due anni, emigrò e lo cedette alla cognata Maria Bonaccurso. A sua volta nel 1982 ne cedette la gestione al marito Franco Orlando rientrato dalla Svizzera. Nel locale si giocava prevalentemente a carte. La sua attività cessò nel 1991.

Bar Visora

Bar Visora

Bar Visora

Il bar Visora nacque all’inizio degli anni ’50 quando Francesco Calabria, detto Ciccu a Chiareddra, e il figlio Egidio lo aprirono come cocheria per il mese di agosto. Poi decisero di affittare i locali per tutto l’anno. Inizialmente invece di caffè vendevano una tazza di brodo caldo di carne. Quando i fratelli Calabria partirono, la gestione passò alla sorella Ida che insieme al marito Palino lo trasformarono anche in trattoria con annesso negozio di alimentari. Ida lo gestì fino alla metà degli anni ottanta, quando lo cedette a Ilde Cimino che mantenne bar e negozio di alimentari. Negli anni novanta la gestione fu rilevata da Adriana Palermo. Dopo Adriana, la gestione passò a Riccardo Cerqua che la mantiene tutt’ora.

Bar ristorante Il Brigante

il brigante

Il nome fa riferimento a un noto personaggio che insieme ad altri hanno scritto la storia di Conflenti, il brigante Pane di Grano. A tal proposito, all’interno del locale, è stata raffigurata l’immagine stilizzata di un brigante. L’affresco è stato realizzato dal maltese Nathanael Theuma, autore anche degli affreschi e della ristrutturazione della Querciuola. Durante i lavori di ristrutturazione è stato incredibile vedere come sull’intonaco fresco è riuscito in poche ore a creare un dipinto così complesso. Durante il periodo estivo è possibile mangiare all’aperto godendo di una splendida vista sulle montagne che circondano il paese. Prima di diventare ristorante pizzeria il Brigante, era u bar e Mariu Ciminu.

Bar Castello

Quando agli inizi degli anni settanta chiuse la sua bottega del vino, il figlio Domenico Audino, detto “Micu Carinu”, rilevò la licenza e apri il Bar Ristorante Castello. Mitici sono stati i suoi polli allo spiedo, lo spezzatino di trippa che alla festa della Madonna andava a ruba e “ri spaghetti a ra carbonara e ‘Za Lina.

Bar Castello

Il bar ristorante pizzeria Castello – Foto di Giancarlo Villella

Micu fu il primo a portare a Conflenti le cameriere polacche e a noi “guagliuni in erba” diceva “viniti, viviti, guardati e nun tuccati ca ve tagliu e manu”. Al bar Castello, frequentatissimo in estate sono nati amori che oggi sono famiglie, sono nate amicizie salde e dissapori eterni. Gran parte della vita del paese degli ultimi decenni del secolo è passata da qui. Dopo Micu alla gestione si sono succeduti: Franco Rubino che dopo due anni lo ricedette a Micu. Poi Franco Colosimo, grande chef che rinnovò i locali e introdusse prelibatezze nel menù. Poi Lelle Marotta a fine millennio. Nel nuovo millennio i fratelli Villella e dopo loro, Nicola Stranges che lo gestisce tutt’ora. Il bar Castello è ristorante e trattoria.

Inoltre…

A Sant’Andrea c’era il bar di Vincenzo Villella.
Nella discesa del’Immacolata c’era il bar di Redente.
Al Casale c’era il bar di Maurilio fondato negli anni sessanta da Alfredo Calipari. Poi passato ad Alfredo Mastroianni edinfine a Maurilio Gentile che lo chiuse sul finire degli anni ottanta.
Al Chianetto c’era l’osteria di Maria e Custantinu, operante dal dopoguerra agli anni sessanta.

 

Ringraziamo Gina Paola e Luca Marotta per la gentile collaborazione.

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I Bar storici di Conflenti: ve li raccontiamo tutti ultima modifica: 2018-03-21T12:18:54+01:00 da Giancarlo Villella

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