Santa Maria è il luogo simbolo del paese, il centro della sua vita spirituale e non, la cartolina di Conflenti nel mondo: col profilo del Santuario e del suo “pioppo “ ben impressi nell’immaginario di tutti i conflentesi sparsi nei vari continenti.
Lo conosciamo tutti così, col magnifico Santuario elevato ormai al rango di Basilica e il suo campanile ricoperto da maioliche, con a fianco la casa delle suore e di fronte quella del rettore. L’ampio sagrato coi sampietrini , le panche e l’immancabile “pioppo”. Il colonnato sul retro, che in origine doveva essere l’entrata del tempio, ma che poi per dei “segnali miracolosi fu dirottata nell’attuale posizione, la piazza Visora ricoperta da pietre e il famoso bar a dare il benvenuto a tutti i visitatori.
Eppure inizialmente non era così, Conflenti stava crescendo intorno a piazza Sant’Andrea e San Nicola e questo luogo chiamato Visora, su cui poi si sviluppò il rione, era solo una contrada rurale praticamente disabitata, di proprietà della famiglia Calabria, con qualche modesta turra e un piccolo mulino alimentato dall’acqua della sorgiva delle destre.
Visora, sulla cui etimologia non tutti convergono, (per alcuni da “ Vis Ora” vuoi prega i, per altri da visione, per altri ancora da bis ora, a due ore da Martirano, sede Vescovile), era un piano incolto, a circa trecento passi o mezzo miglio dal centro antico, Piazza S. Andrea , procedendo verso occidente appena dopo l’altura del Piro.
In questo punto, si univano più strade e da qui era possibile percorrere la Calabria in tutti i versi.
Nella realtà in questo posto, quasi inaccessibile per la fitta vegetazione e che incuteva timore anche per le antiche dicerie legate agli incroci di vie , sembra che da sempre succedessero cose molto strane.
Ma solo dopo una sequenza impressionante di apparizioni ed eventi eccezionali le autorità ecclesiastiche si convinsero ad autorizzare la costruzione di un tempio dedicato alla Madonna.
I lavori di costruzione di quella che oggi è la Basilica Minore iniziarono nel 1580. Il 26 Agosto 1607 fu definitivamente consacrata. Fu così che Santa Maria col passare del tempo e, ovviamente man mano che cresceva la fama e l’importanza del Santuario della Madonna in tutta la Calabria, si avviò a diventare il luogo simbolo del paese e il luogo di ritrovo di tutti i conflentesi che, come recita una nota poesia di Butera sotto la gradevole umbra de nu chiuppu seculare si davano appuntamento per discutere di politica, di fatti di cronaca sentenziando su tutto e passando a setaccio la vita del paese.
E se è vero come sappiamo che ogni cujjientaru è molto affezionato alla sua ruga è altrettanto vero che Santa Maria è l’unico punto del paese che ogni conflentese ha sempre frequentato e per questo sente un po’ suo.
E’ Santa Maria che da centinaia di anni detta i ritmi paesani e scandisce i nostri tempi, a partire dalla grande festa della Madonna dell’ultima domenica di Agosto che segna la fine dell’anno paesano e per finire alla messa domenicale che scandisce il ritmo settimanale.