Per certi cibi esiste una specie di empatia che si nutre di ricordi infantili.
A Conflenti, in tutte le case, una volta il camino era sempre acceso e quindi lo si usava anche per cucinare. Uno dei tanti pranzi che si preparava, oltre ai legumi che, per eccellenza erano considerati la carne dei poveri, era a minestra. Venivano usate verdure selvatiche oppure la verza, a scalora, la cicoria e cotte rigorosamente nella pignata. Si usava unire ara minestra: a sazizza (la salsiccia), u curacchjjiu (la cotica) e poi a scelta, piede, muso o orecchio di maiale e se la famiglia era numerosa si metteva un poco di tutto.
A pignata
La pignata è un recipiente di terracotta a forma di piccola giara con due manici smaltati molto ravvicinati fra loro che permette di prendere il recipiente senza scottarsi. I manici non subiscono molto il calore del fuoco perché sono posti sul lato opposto alla fiamma del fuoco
![Pignata Con Fuoco Ardente](https://cdn-media.italiani.it/site-conflenti/sites/5/2020/11/pignata-con-fuoco-ardente.jpg)
Prima di essere utilizzata vi era da seguire un vero e proprio rito scandito da piccoli gesti. Bisognava tenerla a bagno per circa cinque giorni e doveva essere lavata, molto bene, dopo ogni cottura con acqua calda e poi lasciata asciugare completamente in posizione capovolta.
Per la buona riuscita di ogni pietanza occorreva una lenta cottura al fuoco e la massaia, mentre si dedicava alle altre faccende domestiche, di tanto in tanto, ravvivava le braci e schiumava i legumi che venivano messi a mollo la sera prima per farli criscire. Si aggiungevano anche gli odori dell’orto: alloro, prezzemolo, sedano, cipolla e si lasciavano cuocere lentamente.
Ancora c’è chi la usa
La cottura alla pignata oggi è quasi scomparsa lasciando spazio alle comodità che la vita frenetica ci ha imposto ma, non è del tutto in disuso. Nei piccoli paesi come il nostro, dove le famiglie continuano ad accendere il caminetto, si cucina ancora aru fuacu
La terracotta, mantiene inalterati i sapori genuini ed originali del cibo. Ci permette così di assaporare pietanze gustose ma, soprattutto di tornare indietro nel tempo mantenendo vive le nostre usanze e soprattutto i nostri ricordi.