Oggi vi parliamo da putiga de Ermelinda, colei che accoglieva i clienti con occhi vispi e sorridenti.
A putiga di Ermelinda
La gente faceva la spesa davanti al suo ricco bancone. Sopra c’era sempre pronta l’affettatrice a volano; con una mano avviava la manovella e con l’altra tirava via come per magia una fettona profumata di mortadella. La adagiava su un foglietto di carta oleata e la pesava sempre, per essere precisa. Il marito Vincenzo si occupava, nella zona sottostante, da “chianca” ossia la macelleria. Qui vendeva la carne degli animali che lui stesso macellava, dopo averli acquistati dai contadini locali.
Ermelinda ben presto riuscì a sviluppare la capacità che le permise di catturare l’attenzione dei clienti. Entrò in empatia con loro, facendo sì che si fidassero di lei. Insomma, col suo saper fare, divenne un’abile commerciante del tempo. Ha sempre portato avanti il principio della disponibilità totale verso le esigenze dei clienti, senza orari e senza risparmiarsi nel lavoro, dalla mattina presto alla sera tardi. Passava le notti d’estate in negozio e lì dormiva cosicché al mattino presto potesse aprire bottega per i contadini che andavano a civare gli animali in campagna fornendo loro i più disparati mangimi.
Le donne a tirar le somme
Le donne vi si rifornivano di tutto ciò che serviva per la casa. A quei tempi esistevano i famosi libretti, dove annotava l’ammontare delle spese che venivano via via effettuate dal cliente di fiducia in attesa che, a fine mese, passassero a saldare il conto. Lei conosceva i suoi clienti e se una famiglia era in particolari difficoltà, valutata la situazione, lasciava ai debitori un più ampio margine di tempo per pagare.
A tirar le somme ci andava la donna di casa e la maggior parte della paga mensile se ne andava col saldo del debito. A volte capitava anche che il cliente non riusciva a pagare per lunghi mesi ma Ermelinda non si lamentava mai perché era il rischio del mestiere e in fondo era tutto calcolato. Fu esempio di solidarietà e di rispetto nei confronti delle famiglie per lo più contadine. Valori che oggi, nella società consumistica, sono affossati.
Tutt’oggi, ognuno di noi ha sicuramente in mente un’immagine, un ricordo, una scena di vita quotidiana vissuta nella putiga di Ermelinda.