I Mostacciuoli, meglio conosciuti come ‘e mastazzola, sono dolci tipici della Calabria e non solo (Puglia meridionale Campania e Sicilia anche se con delle varianti negli ingredienti) a base di farina e miele.
Come si preparano ‘e mastazzola
Si scioglie il miele, che viene in seguito impastato con la farina dandogli la forma desiderata (lungo, rotondo, a rombo quelli tradizionali). Fatto questo si lascia riposare una notte intera sotto un canovaccio. L’indomani si inforna. È un dolce che si può consumare appena sfornato oppure conservato insieme a una fetta di pane per far sì che si ammorbidisca e si può mangiare nei giorni a seguire.
Tante forme di mastazzola
L’origine del nome
Tante ipotesi sull’origine del nome, nessuna comunque più ufficiale delle altre. Una di queste è che il termine derivi dalla lingua latina. Non dal latino mustum (il mosto) come si era pensato in principio, bensì da mustace, cioè alloro. In origine si preparava il mustaceum, una focaccia per le nozze, un dolce avvolto in foglie di mustace (alloro) che dava aroma durante la cottura preparato dalla famiglia della sposa.
‘E mastazzola nella tradizione
Tipica era l’usanza di cuocerne uno grandissimo rotondo a simboleggiare l’anello nuziale che veniva recapitato a casa dello sposo per far intendere che la sposa era pronta. Al ricevimento gli sposi spezzavano in due parti il mostacciolo e chi avesse preso la metà più grande, sarebbe stato il “capo” della famiglia. Ovviamente, la madre dello sposo praticava dei furbi taglietti per far sì che il figlio, precedentemente informato, prendesse il lato favorito. I Mostacciuli, insieme alle panette al latte e alle fette al miele, andavano a costituire i “fangotti”. Pacchetti di dolci che venivano poi recapitati ai parenti e ai vicini delle famiglie degli sposi.
Che bontà!
Mostacciuoli oggi
Oggi sempre meno famiglie usano queste prelibatezze fatte in casa in occasione di ricorrenze e matrimoni sostituendoli con dolci più commerciali. La produzione e il commercio dei mostacciuoli sono stati un’importante fonte di reddito per numerose famiglie che ne hanno fatto un vero e proprio lavoro. E seppure non come un tempo, esistono ancora abili artigiani che producono questi dolci tipici che fanno da concorrenza alla grande distribuzione che si trova su numerose bancarelle in occasione dei mercati.