Fin dall’antichità, mantenere un’igiene e una cura perfetta della casa era per la brava fhimmina cujjintara all’ordine del giorno. Oltre alla pulizia giornaliera prestavano particolare attenzione alla cura degli indumenti per preservarli dalle tarme, il nemico numero uno dei nostri armadi.
I rimedi usati dalle nostre nonne per sconfiggere questi parassiti erano tanti. Usavano mettere nei cassetti, negli armadi e nei bauli, dove solitamente veniva custodito il corredo da dare in dote alla figlia femmina da maritare, cannella, bucce d’arancia o di mandarino essiccate, sacchetti di lavanda oppure le famose palline di naftalina, pericolosissime soprattutto in presenza di bambini. Senza parlare dello sgradevole odore che rilasciavano sugli indumenti.

Ma oltre a questi di rimedi, ve ne era ancora uno molto usato, ricordate qual è?
Con l’arrivo del freddo secco, nei giorni de chjiaranzana come quelli di questo gelido periodo, svuotavano gli armadi e stendevano gli indumenti all’aria aperta. Pantaloni, cotti, mpiciati e altri capi di abbigliamento pesanti si lasciavano fuori ara sirena. Il freddo gelido fungeva da sanificante in quanto, uccideva le tarme, i batteri e i germi. Un metodo semplice e naturale ma molto efficace.