Il 2 luglio è una data di grande importanza in cui viene ricordata la prima apparizione della Madonna della Quercia a Serra Campanara. Questo evento religioso ha un profondo significato per la comunità conflentese, che continua a venerare la Madonna con grande devozione e spiritualità. È un momento significativo per riflettere sulla fede e sulla tradizione che si tramandano da generazioni, mantenendo viva la spiritualità nella comunità locale.
In passato, si partiva di buon’ora da Conflenti, dirigendosi verso il fiume per seguire l’iertu de Puricineddra e poi proseguire fino a ra Cona. Successivamente, si intraprendeva l’ascesa lungo il sentiero ripido che conduceva a ra Cirzuddra. I partecipanti erano ben equipaggiati di zaini pieni di prelibatezze, tra cui purpette, milanciane frijute, semplici panini farciti con salumi, pronti per trascorrere una giornata all’insegna della convivialità e della gioia. Prima tappa è ra pidata, un luogo di profonda sacralità e venerazione.
All’interno di una piccola mmitriata, si trova l’impronta del piede della Madonna , plasmata nella pietra. La forma stessa oggi sembra essersi trasformata dal contatto incessante delle mani dei devoti, che nel corso del tempo hanno sfregato e toccato l’impronta con profonda venerazione.
La vetrina, pur conservando la sua integrità, mostra chiari segni di usura, testimoniando il costante afflusso di persone che si sono avvicinate per rendere omaggio a questa rappresentazione sacra.
Questo luogo non è solo un punto di arrivo fisico, ma anche spirituale per coloro che lo visitano, un luogo dove la presenza della Madonna è tangibile attraverso l’opera delle mani e dei cuori dei suoi devoti.
Una volta giunti alla chiesa, i fedeli, in segno di devozione, salivano per suonare le campane. Questo gesto simbolico rappresentava un annuncio alla Madonna: “Siamo arrivati, dopo un lungo cammino, sudati e stanchi.” Subito dopo, si dirigevano verso la fontanella, dove si dissetavano con l’acqua fresca, rinvigorendosi dopo la faticosa ascesa.
La scelta strategica di collocarsi presso il tavolo posizionato proprio sopra la Chiesetta rivestiva un’importanza significativa, poiché un maestoso albero di castagno, ancora oggi foriero di frescura, forniva una rigenerante ombra naturale. Su tale tavolo, si dispiegava na tuvaglia a ra bbona.
L’ambiente si animava quasi subito di giochi a carte, a pallone e le tarantelle tradizionali. Il convivio si articolava in un’atmosfera di giovialità e ilarità, mentre si consumavano cibi prelibati e si degustava dell’ottimo vino.
Oggi, la tradizione rimane viva. Gruppi di giovani si radunano dalla sera precedente per manifestare la loro fede presso il Sagrato della Chiesa. Tuttavia, i tempi sono cambiati. Molti preferiscono arrivare con le proprie auto e partire subito dopo, modificando il modo di riunirsi per l’evento. Nonostante ciò, si è trovato un modo per mantenere l’unità e la condivisione. Le famiglie continuano a preparare e portare con sé piatti prelibati, cucinati in casa.
Nei pressi della Chiesa, si svolge una piccola fera che offre una varietà di prodotti locali. Le vivaci bancarelle attraggono le persone desiderose di acquistare oggetti per la casa e altre cianfrusaglie. Le vie sterrate della campagna prendono vita grazie a questa animata presenza, creando un’atmosfera festosa e accogliente che incanta non solo i Conflentesi stessi ma anche i visitatori provenienti da tutti i paesi vicini.
In questo contesto vivace e gioioso, si svolge un momento di grande significato spirituale: la celebrazione della Messa, programmata per le ore 10. Questo evento sacro arricchisce la giornata, aggiungendo un ulteriore strato di profondità e significato alla festa.
