Avete mai fatto caso a quante cose diamo per scontato?
Molte di queste sono talmente banali che quasi non ce ne accorgiamo, e solo grazie a qualche avvenimento particolare balzano poi, improvvisamente, ai nostri occhi.
Difficilmente ci soffermiamo a pensare, poche sono le persone che lo fanno, che le piccole cose di cui godiamo ogni giorno non sono sempre scontate e, per tale motivo, non appena ci mancano ne sentiamo il forte bisogno.
Pensate agli sportivi amatoriali che in questo periodo, e per ovvie ragioni, si vedono privati delle poche ore in cui riescono a dar sfogo alle proprie passioni.
La libertà negata
La libertà a cui siamo abituati è una di quelle cose che diamo per scontato, ma è bastata una pandemia per ridimensionarla e per farci capire il vero valore che molto spesso non le diamo.
Il momento storico che stiamo attraversando limita le attività sportive, quelle di gruppo le vieta del tutto, specie quando lo sport che si pratica è considerato “non professionistico”, ed allora ci si ritrova in un mondo quasi utopico che per certi versi ci sta stretto.

Tra chiusure dei centri sportivi, aperture a singhiozzo delle palestre e limitazioni alla libertà di circolare sul territorio, lo sport locale, per chi ha la fortuna di praticarlo, è diventato un miraggio ormai lontano.
Chi fa sport, sa che gli allenamenti non sono solo attività fisica, ma momenti di condivisione e libertà che portano via dal mondo reale e permettono di lasciare alle spalle problemi, ansie e paure per quel poco di tempo in cui lo si fa. Una valvola di sfogo, un modo per liberarsi e, contemporaneamente, per farsi del bene. Un po’ come disse il fondatore dei giochi olimpici De Coubertin: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”.
Il valore dello sport
Lo sport, nelle nostre piccole realtà, diventa qualcosa di più, che va al di là
dell’aspetto, per così dire, atletico. Diventa punto di ritrovo dopo il lavoro, dopo la scuola, dopo una giornata no; rappresenta il momento di conoscere nuove realtà, fare nuove amicizie, scambiare idee e pareri; significa aggregazione, senso di appartenenza, mettersi in competizione per raggiungere un obbiettivo comune. Mai come oggi, diventa pretesto per uscire all’aria aperta, in un epoca dove gli smartphone, i computer, le console di videogiochi, le realtà virtuali e tutte le tecnologie emergenti legano le persone ad un divano.
Ma prima di tutto questo, lo sport è portatore di valori come il rispetto per l’avversario, il sacrificio per ottenere una vittoria, la lealtà verso i compagni, valori sani che vengono trasmessi dall’ambiente in cui lo si pratica.
Privati del nostro mondo
Il covid-19 non ha solo stoppato lo sport, ma ci ha privati di tutte quelle piccolezze che lo sport ci da nei nostri piccoli mondi. Dalla scusa di bersi una birra a fine allenamento, al mangiare una pizza insieme alla propria squadra, dal ritrovarsi prima di una gara a prendere un caffè, al gioire dopo la stessa per una vittoria. Sono piccole emozioni che rendono le nostre vite piene, le allontanano dai mali e ci insegnano a perseguire il bene in ogni cosa che facciamo. Ecco perché molti di noi ne sentono la mancanza.

Lo sport come detto, è aggregazione, e le limitazioni che ci sono state imposte hanno in qualche modo rallentato il trasmettersi di questa componente vitale. Si creano rapporti di amicizia inscindibili, a distanza di spazio e tempo, tra compagni di squadra, tra sconosciuti che per varie ragioni si ritrovano in un posto per allenarsi periodicamente insieme.
La pandemia sta mettendo a dura prova tutto questo, ci sta rubando del tempo prezioso nel quale si sarebbero potuti creare momenti di quotidianità indelebili.
Sembra scontato, ma riguardando l’anno trascorso ci si accorge quanto manchi questa libertà, quanto manchino determinate circostanze e abitudini che erano ormai nostre e che ci sono state sottratte quasi inconsciamente.
La speranza è che ovviamente tutto questo prima o poi finisca, perché lo sport nelle nostre zone è una componente indispensabile, è vita.
Pasquale Bartolotta