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MEMORIA STORIE VALORI ED EMOZIONI

I due fratelli

Libro F.stranges

Il 4 novembre ricorre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. In occasione di questa ricorrenza vogliamo condividere con tutti voi un brano tratto dal libro Le pietre, le case, la gente di Francesco S. Stranges

Come pure ti sei chiesto perché sono morti i fratelli Todesco, i due bambini la cui tragica fine è ricordata da un cippo su un ciglio della strada di Marignano che la vegetazione speso nasconde e solo a tratti rivela, come il loro ricordo che a tratti ritorna così, all’improvviso, mentre passi per la strada e ti costringi a scoprire il marmo dell’abbraccio delle erbe.
Quello di fermarsi e decifrare i nomi sbiaditi sul marmo è un rituale che si ripete da anni a cui sono costretti i compagni di viaggio
Quando i tuoi figli erano piccoli ti riusciva facile vivere in libertà questo momento, ché c’era complice la partecipazione della moglie la quale, senza comprendere a pieno il tuo comportamento, ti giustificava per affetto; poi tu con loro cercavi di spiegare il perché di tanto, che non era una spiegazione logica, ma il semplice racconto dell’avvenimento che aveva coinvolto tuoi coetanei e raccontavi :
” Un pomeriggio di sole del 10 settembre 1943, appena due giorni dopo l’armistizio, due bambini, Giuseppe ed il fratello, sul dritto della strada, ignari degli avvenimenti che sconvolgevano il mondo dei grandi, continuavano i giuochi di sempre, correndo e rincorrendosi e disvelandosi, contenti di essere al mondo, del loro essere in quel posto, che era il loro mondo, perché altro non conoscevano.
Da più giorni un piccolo aereo sorvolava la zona, invano fatto oggetto dei colpi della contraerea poco distante; ed anche quel giorno era tornato a solcare lo stesso cielo azzurro ed i bambini erano tornati sulla stessa strada, con gli stessi giochi: sembrava tutto identico; solo la contraerea dal giorno prima taceva. Ed invece tutto era mutato, altrove però, dove l’armistizio aveva determinato un rovesciamento dico cose, mutando il nemico di ieri in amico di oggi.
I bambini videro l’areo e levarono le mani alte, agitandole in un saluto festoso; l’aereo vide i bambini e il loro agitare le mani, ma l’aereo non aveva voluto mutarsi, era rimasto nemico, il nemico di sempre e per i bambini fu l’ultimo saluto, ché giacquero nel loro sangue.

Fratelli Todesco
Foto di Francesco Mastroianni


E tu per tanto sul quel ciglio di strada invano ti sei chiesto perché, perché Signore?
Con il passare degli anni, il ripetersi del rituale sui figli cresciuti otteneva un sorriso di commiserevole considerazione, quasi un voler dire: “E’ una mania senile, nemmeno ripetitiva e noiosa, che si può accettare per amore”. E se ti capitava di avvicinarti al posto senza averne fatto cenno, erano attenti a ricordartelo, forse timorosi che il trascorrere degli anni avesse compromesso la memoria.
Ora altro tempo è passato. I figli non viaggiano più con te, tu sei solo, sempre di più, ma quando passi per li, sulla salita, appena prima del bivio per Guglia, adesso sei nuovamente libero di fermarti più a lungo, con il ricordo di quei due bambini che ti accende di tristezza l’anima e la voglia di pianto che trova motivo di soddisfarsi. Lontano i figli considerano: “Papà è diventato fragile! Si è fatto vecchio! E’ come un bambino!” Si, lui si è fatto vecchio ed è ritornato bambino: quei bambini invece non sono mai diventati vecchi!
E li, sempre su quel ciglio di strada, adesso resti in silenzio, ascoltando nell’anima la risposta alla tua domanda muta con l’immagine di altre braccia aperte, su una Croce.

Ringraziamo Francesco S. Stranges per l’utilizzo del brano

I due fratelli ultima modifica: 2020-11-04T09:00:00+01:00 da Redazione

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