Ti amo Reventino e non smetterei mai di raccontare le tue bellezze – itConflenti

itConflenti

LUOGHI DI RITROVO NATURA VALORI ED EMOZIONI

Ti amo Reventino e non smetterei mai di raccontare le tue bellezze

Reventino E Querciola 1

Ti amo Reventino, una magnifica ode che Vittorio Paola, conflentese doc, rivolge ai monti che circondano il suo paese natìo. Dolci ricordi e struggenti nostalgie che ci trasportano in un’atmosfera incantata, quasi d’altri tempi: in mezzo ad una natura che in ogni sua fattezza esprime la bellezza del creato.

Ti amo Reventino…

Caro Reventino, sei il primo respiro profondo di ogni mattina al mio risveglio, mi affaccio, ti guardo, sei una vera meraviglia! Gli occhi non si stancano mai di guardarti, osservarti, mi sembra ti possa toccare nella tua maestosità. Sei meravigliosamente ammantato di verde, una distesa senza soluzione di continuità che congiunge visivamente, l’azzurro del cielo con la linea della tua lunga cresta. Ti ho di fronte da 67 anni, mi appari sempre più bello, l’aria sempre più leggera e fresca da aprile, quando il cuculo intona il suo canto sibillino che annuncia l’arrivo del bel tempo. Ma, nello stesso tempo, la sostituzione delle uova dal nido delle cornacchie che non si accorgono di niente, tutto regolato dalle incomprensibili e necessarie leggi della natura.

Poi esplode rapida la tua energia. I faggi velocemente mettono le foglie, il cui colore verde chiaro fa contrasto con quello dei dei pini, gli ontani e i castagni. Poi i ciliegi in fiore a fine maggio: il vestito è finito! Per captare i profumi e i suoni ci vengo dentro, c’è una miscela odorosa sia di erbe che di alberi e tanti tipi di uccelli. Vedo il picchio rosso, l’upupa, qualche volpe, l’immancabile cinghiale e i caprioli, il silenzio armonioso che ti avvolge a volte è interrotto dalla caduta di qualche pigna. Venuta giù dai pini mossi dal vento filtrante e frusciante che ti accarezza attraverso il manto degli alberi che fiero e rigoglioso costudisci per noi. Salgo sulla cima, mi giro, intorno enormi vallate e qualche piccola distesa, il Savuto, tuo cugino Monte Cucuzzo. I paesi, compreso il mio, sembrano più piccoli di quanto siano di fronte alla tua maestosità, poi giro lo sguardo verso l’incantevole golfo di Sant’Eufemia e la sua piana. Cerco “e gorne”, piccole depressioni del terreno. Sulla cima mio zio mi raccontava che in primavera sgorgava acqua dopo le lunghe nevicate invernali. Io mi ricordo che erano umide.

Tra panorami mozzafiato, impervi sentieri e sorgenti purissime

Anche in questo sei unico: la tua ricchezza d’acqua arriva cosi in alto. É un giorno fortunato, vedo l’Etna e le Eolie. Lo Stromboli appare immenso per uno strano effetto ottico. Poi scendo, solita temeraria camminata sulla maestosa Pietra del Corvo, osservo i due piccoli ontani sul laterale: non sono morti, vivono con lei forse da più di cento anni con le radici in una sua fessura. Ma da dove prendono l’acqua? Lei ne accumula e a goccia come un miracolo la versa a chiunque riesca a mettere radici dentro di lei. Scendo ancora e mi fermo alla fantastica fontana “Pancari” che sgorga freddissima. Mai bere la sua acqua accaldati! La gola ne risentirebbe all’istante “te taglia re cannarozza”. Mi siedo e penso: qui hanno coltivato e pascolato i miei avi, anche nei periodi in cui i briganti imperversavano e tagliavano la lingua a chiunque parlasse. Caro Reventino, sei stato generoso con tutti, hai garantito la sopravvivenza e la vita, non finirei mai di raccontarti. Ti Amo Reventino!“.

Ti amo Reventino e non smetterei mai di raccontare le tue bellezze ultima modifica: 2021-09-07T09:16:37+02:00 da Vittorio Paola

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x