C’era una volta la sentinella del bosco, c’era una volta…e c’è ancora il fungo porcino. Il microclima ideale, l’intensità delle precipitazioni di questi giorni, le temperature non ancora rigide, plasmano gli ingredienti ideali per queste “creature” del nostro ecosistema. Il bosco, in queste ore, è letteralmente “adrenalinico” per la nascita di questi “piccoli” abitanti. Il profumo della terra trasuda letteralmente dei sapori autunnali: sapori autentici e degni di fascino.
Il porcino, la sentinella del bosco
Il fungo è per antonomasia una parte essenziale del periodo autunnale. Sicuramente, i porcini risultano essere quelli più ricercati dai tanti fruitori e appassionati. La raccolta è strettamente legata alle disposizioni nazionali e regionali, soprattutto per garantire la salvaguardia del bosco e la sicurezza dei tanti cercatori. Le disposizioni legislative chiariscono, in maniera certosina, gli adempimenti in materia.

Sin dalla notte dei tempi, i funghi trovano un posto sul podio nei piatti degli abitanti delle zone di montagna. Secchi, conservati con l’olio nei vasetti, oppure freschi, sono svariati i metodi per preservare questa chicca alimentare. Anche i territorio boschivi intorno al borgo di Conflenti, in provincia di Catanzaro, esprimono tutta la loro bellezza del periodo. Colori, sapori, odori, sono questi, solo alcuni, dei tasselli che tratteggiano uno scrigno tutto da scoprire.
Il silenzio del bosco: tutti a funghi!
Nel silenzio del bosco i tanti appassionati, muniti ovviamente delle apposite autorizzazioni, passeggiano tra le meraviglie del luogo. Piccole scarpate, ruscelli, il fruscio del vento, i versi di qualche creatura misteriosa, sono il contorno di questa avventura sulla via dei funghi. Il ritrovamento di un porcino è l’emblema di una piccola vittoria per il cercatore.

Metaforicamente parlando, il ritrovamento ricorda l’oro tanto citato nei racconti di Jack London. Non resta che assaporare il profumo di questo piccolo “diamante” dei nostri boschi. Buon appetito…