La congrega dell’Immacolata nasce a Conflenti diversi decenni fa. Varie generazioni si sono succedute nel corso del tempo, seguendo le orme dei padri fondatori e perpetuandone il lavoro. Un gruppo autonomo che si interfaccia però periodicamente anche con don Andamo Castagnaro.
I ruoli dei membri
Attualmente è composta da cinque donne: Gisella Palermo, Nella Albace, Silvia Buonocore, Lina Gallo e Lucia Marotta. Undici uomini: Pasquale Floro, Giovanni Porchia, Mario Calipari, Mario Orlando, Nicolino Marotta, Felice Roperti, Giuseppe Marotta, Raffelino Villella, Leopoldo Villella, Giovanni Grandinetti e Giovanni Putaro, new entry del gruppo. Pasquale Floro ne è il Priore, ossia il presidente del direttivo. Ruolo ricoperto in passato da grandi anime conflentesi quali Ferninando Gallo e, prima ancora, Rosario Floro ‘e pilune’. Il vice presidente è Mario Orlando. Il segretario Felice Roperti. Il camerlengo (il tesoriere), Giovanni Porchia. Mentre, Mario Calipari è il provveditore. È colui che si occupa delle questioni relative ai boschi appartenenti alla chiesa dell’Immacolata. Queste 5 figure formano il consiglio direttivo. Delle decisioni e dell’organizzazione degli eventi, però, se ne discute sempre con l’assemblea dei soci.
Il compito della Congrega
La Congrega nasce con lo scopo di gestire e prendersi cura della zona e della chiesa dell’Immacolata e organizzare le celebrazioni in onore della Vergine senza Peccato. A tal proposito, ogni anno i confratelli si riuniscono nelle settimana precedenti l’8 dicembre per pulire e sistemare la chiesa e programmare nel dettaglio i festeggiamenti religiosi e sociali.
Il primo dicembre si inizia con la novena. Nove giorni di preghiera, con il rosario delle 16:30 e poi la Santa Messa per preparare i cuori alla festa. Il 7 sera non può mancare la ‘fhocara’. Il grande falò acceso fin dal pomeriggio sul sagrato del santuario, intorno al quale la comunità si riunisce per assaggiare i piatti tipici dell’occasione. Pasta e ‘surache’, ‘grispeddhre’, ‘lupini’ e patate, rigorosamente cotte nella brace del fuoco. Il tutto accompagnato da un buon vino che riscalda gli animi e corpo. Un menù semplice, povero come comanda la tradizione. Tradizione che la congrega intende rispettare e riproporre, anno dopo anno. L’8 mattina le campane suonano a festa. Dopo la Messa delle 10:30, la statua dell’Immacolata si prepara, meteo permettendo, a uscire per la processione nelle vie del paese.
Negli anni scorsi, il pomeriggio del giorno dell’Immacolata, era arricchito dalle risate dei bambini che prendevano parte ai giochi popolari. Ma l’attività e il lavoro della congrega non si esaurisce nei giorni concomitanti l’adorazione della Vergine. Dura tutto l’anno. Ci si occupa della manutenzione della chiesa e dell’area circostante. Negli anni passati, la congrega ha apposto nuove campane che suonano tutti i giorni, mattina, a mezzogiorno e sera. Durante l’anno ci si riunisce e si discute con altre congreghe dei paesi limitrofi di temi religiosi e teologici. E la congrega collabora e prende parte anche alle processioni e ai festeggiamenti in onore ad altri Santi che si celebrano a Conflenti.
L’abito dei confratelli
La cappa e il “tabarro” sono alcuni dei simboli che indicano l’appartenenza a una Confraternita. Il colore della cappa non è casuale ma serve a indicare e riconoscere un certo tipo di Confraternita. I confratelli della congrega dell’Immacolata hanno scelto come colore l’azzurro. Questo a richiamare il mantello della statua dell’Immacolata stessa. Ne possiedono due. Una, di un azzurro più tenue, da indossare durante le varie manifestazioni religiose a cui partecipano. L’altra, di un azzurro più acceso e intenso, da indossare esclusivamente durante la processione dell’8 dicembre.
La foto di copertina raffigura un incontro tra gli statuari di Lamezia e la Congrega dell’Immacolata di Conflenti (foto di Battista Folino).