La vita di tutti i giorni a Conflenti, veniva vissuta all’interno della comunità, perché non c’erano sufficienti collegamenti con i grandi centri, quali Catanzaro, Nicastro (oggi Lamezia Terme) o Cosenza.
Ricordiamo che la popolazione era di circa 2000 abitanti, e c’era, per le necessità, una nutrita schiera di abili e provetti artigiani.
Il calzolaio
Vi si ricorreva per riparare le scarpe. Durante il lavoro indossava un grembiule con una tasca lunga e larga, portava gli occhiali sulla punta del naso, teneva tra le labbra qualche “simigio” e passava la giornata ricurvo sul dischetto a inchiodare la suola con i chiodini, martellati dal classico martello. Si preferivano le suole di gomma per aderire meglio al terreno essendo il paese caratterizzato da numerosi vicoli, a tratti a forte pendenza. Per consumare meno le scarpe si mettevano sulle punte e sui tacchi dei piccoli semicerchi metallici. Si usavano molto gli zoccoli di legno o di sughero, le scarpe comprate nei negozi si usavano con parsimonia e nelle grandi occasioni. In genere si possedeva un solo paio di scarpe per tutte le stagioni.
L’ impagliatore
L’impagliatore era visibile nel suo habitat circondato da fasci di vimini con i quali intrecciava e rivestiva il fondo delle sedie, dei fiaschi, delle bottiglie e bottiglioni da vendere poi nelle fiere e nei mercati
Il mastro carraio
Mastro carraio costruiva le ruote in legno,bordate da un cerchio metallico, per i carri trainati dai buoi
Il fabbro
Il fabbro da mattina a sera è sempre presente nella sua opaca bottega dotata di un bancone, parte in legno e parte in ferro, su cui sono in bella vista l’incudine, il martello e la tenaglia. Più in là un fuoco acceso per arroventare il ferro da lavorare per creare porte, cancelli, finestre, alari per il camino, treppiedi ecc.
Il barbiere
Caratteristici erano gli arnesi in uso dal barbiere… la poltrona veniva regolata in altezza da una piccola leva, ubicata nella parte posteriore e che veniva mossa con il piede. La sedia che per limitare la ritrosia dei più piccoli a farsi tagliare i capelli, veniva ornata con l’ emblema di un cavallo. Un rasoio a mano libera, la tosatrice, il pettine doppio e quello fitto, il pennello da barba, il piumino, la spazzola, grandi specchi epile di asciugamani.
Tra l’altro, il barbiere era depositario delle sanguisughe, che, su richiesta specifica di qualche cliente, venivano utilizzate per alcuni problemi cardio vascolari e della circolazione del sangue.
Foto di Egidio Baratta
Foto di Paola Stranges
Gli artigiani e i loro mestieri
ultima modifica: 2017-02-15T21:37:32+01:00
da Maria Calabria
A Conflenti, piccolo paese dell’entroterra catanzarese, è ufficialmente partito il progetto denominato LegalMente, promosso dall’Amministrazione Comunale e cofinanziato dai Ministeri...
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