Lilly, parlami delle tue estati a Conflenti…
Parlare delle mie estati a Conflenti mi fa lo stesso effetto di quando alla radio ascolto un pezzo della mia gioventù.
Ti riporta alla mente uno splendido stato di spensieratezza, di libertà e rido da sola. Se mi facessi un selfie (per riportarlo ai tempi moderni) sarebbe così 😉
Vogliamo esagerare!!! …. Sai quando vorresti che il tempo si fermasse? E vorresti riascoltare ancora 30 volte quella canzone… e poi… ti rendi conto che 30 sono solo gli anni passati da allora … ho cantato a squarciagola quella canzone e per un momento i miei ricordi sono affiorati tutti… fortunatamente le emozioni non hanno età e nessuno te li porterà via.
La cosa che forse più mi manca è che a Conflenti non avevi orari.
Papà Pasqualino Pizzini era molto severo quando vivevo a Caserta. Per uscire di casa e per poter fare un po’ più tardi la sera era una tragedia ogni volta. Invece, quando eravamo a Conflenti facevamo tutto quello che volevamo e rientravamo quando ci pareva, eravamo i padroni del nostro paese. Soprattutto rientravamo carichi di stanchezza per aver riso tanto in quelle serate o perché avevamo corso tanto per tutto il paese per le nostre caccia al tesoro.
E l’amore?
Devo dire la verità… prima che mi sposassi non ho mai avuto una storia d’amore a Conflenti e a pensarci bene questa è stata una cosa bellissima e sai perché? Perché non eri condizionata da nessuno e quindi godevi appieno delle altre cose che succedevano in paese senza limitazioni…
Poi è arrivato Massimo Merola, e da li i problemi… i miei genitori non lo dovevano scoprire, ma anche farlo conoscere a tutti i miei amici nascondendomi ogni volta che Lina Falleti era in giro con Pasqualino Pizzini.
Evitare accuratamente la piazzetta del bar Centrale per non farsi vedere… che storia
E gli amici?
Gli amici tanti… le foto che ti ho mandato ne mostrano solo alcuni… di altri davvero, non ricordo tutti i nomi . Il nostro gruppo cresceva ogni giorno di più, fino ad arrivare a ferragosto che ormai non sapevamo più chi ci fosse nella nostra comitiva.
Che meraviglia e il tutto senza uno smartphone…
E poi la nostra famiglia era numerosissima per cui, tra parenti ed affini entro il 2 e 3 grado occupavamo già tutta la strada centrale di Conflenti… dovevamo fare i turni per passare tutti!
C’è un posto particolare che ti ricorda le estati conflentesi?
Si, c’è. La fontana di Pometta.
Facevano passeggiate lunghissime dal bar Castello fino a Pometta e, una volta li, Sandro Marasco compariva miracolosamente con la sua chitarra e si cantava, soprattutto cantautori italiani, Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Umberto Tozzi…
E poi…l’estate finiva
Si purtroppo… e si partiva, sempre a scaglioni naturalmente, eravamo troppi per una macchina sola, a me toccava sempre di rientrare in treno. Sapevo però che un’altra estate sarebbe tornata e si ricominciava da dove eravamo rimasti…sempre.