Oggi, 16 luglio, si celebra la festa della Madonna del Carmine. Fino alla metà del secolo scorso, anche nella parrocchia di Conflenti Superiore, si celebrava una grande festa in suo onore. La statua, ancora oggì, è conservata nella chiesa della Madonna di Loreto.
Per questa occasione si faceva arrivare un frate che predicava dal pulpito per due giorni. I devoti raggiungevano la chiesa per accendere una candela, per portare un fiore o semplicemente per affidare alla Vergine una preghiera.
Di prima mattinata venivano allestite le bancarelle. Alle 10 si celebrava la Messa e dopo uno scrosciante applauso e un “Evviva Maria“ mentre le campane suonavano “a doppio” la statua della Madonna veniva caricata su un camion adorna di nastri, fiocchi e drappeggi rossi e dorati e veniva portata in processione lungo la via principale. Vestita di festa sembrava sorride ai suoi figli con materna bontà e con la più dolce espressione di benedizione.
Due file di bambini e donne precedevano il carro festoso. Durante la processione si cantavano inni alternati a preghiere mentre le campane creavano un’atmosfera di solennità e di festa.
Chi faceva la questua portava con fierezza il vassoio e si sentiva improvvisamente importante. Passava tra la gente con piglio autoritario, rimproverando chi gli creava intralcio. Osservava attentamente la somma versata approvando o disapprovando. Era il suo giorno di gloria.
Per l’occasione nelle case si preparava un sontuoso pranzo con la carne di pecora che vendeva Cicciu u purzianu.
Una festa simile, per gli abitanti di Conflenti Inferiore, si svolgeva in contrada Cona in una piccola chiesa dove ancora oggi è custodita la statua della Madonna del Carmine. La chiesetta è di proprietà dei pilunu (famiglia Floro) che, fino agli anni ’80, organizzavano in suo onore una festa campestre.