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Venerdì della Madonna…tra ricordi e nuove piccole emozioni

Venditori delle bancarelle.

Come ogni anno, nel mio combattere fra fede e  scienza…, la mattina presto dalla Querciola faccio il percorso fino al santuario  di Visora, in perfetta solitudine per meditare e completare lo spettacolo dei luoghi, natura, boschi, acque e fauna.
Negli anni scorsi scendevo dalla scalinata a Cona, Puriceddra “appenino” e poi la salita di mulini a lupa e subito arrivavo.
Adesso  il percorso è  abbandonato, allora cambio itinerario, seguo la strada, passo da Savucina dove abitava mia zia Angelina cerco di guardare  tutto alberato cumuli di rovi…la casa si vede appena, poco più  in la  il maestoso monastero con le case intorno, colpisce il suo abbandono.

Monastero: stanze dove alloggiare


Ecco la casa appartenuta alla famiglia  Stranges a me molto cara, oggi Casa della Misericordia Santa Maria delle Grazie, nell’aria c’è un profumo di rose e fiori un bel giardino, contemplo il posto, sento un leggero rumore nel silenzio, mi sorprendo alzo gli occhi  e su un terrazzamento vedo una suora che zampetta nell’orto saluto con un buongiorno di meraviglia sono di poco passate le 7, risponde assumendo la postura ritta  e giovane  con un buongiorno carico di dolcezza e luminosità , scambiamo qualche parola gli do un saluto di buona continuazione, ancora più intenso è il suo sorriso e bella la voce nel dirmi ” buon pellegrinaggio”, provo una serenità che mi fa sentire bene…Proseguo per il tracciato “felicetto” bosco di castagni e ontani le cui radici hanno dato tanta forza di puntare diritto verso il cielo da fare marameo a vitalve e rovi…arrivo “aru mulino e Nciuannina” riportato a nuovo splendore dalla incomiabile volontà della signora Contatto, un’oasi di bellezza e armoniosi suoni  provenienti dallo scorrere delle acque nell’incontro dei due fiumi, vedo il ponte caduto su cui passavo ogni mattina quando facevo

Mulino Di Giovannina

le scuole medie partendo da  Paoli, d’inverno  faceva paura, affronto “l’irtu“…la salita è più dura di quando avevo 12 anni, ecco le prime case mi vengono in mente e “Cicche e Nicola” due sorelle “grispeddrare” che dalle finestre la mattina presto spesso benedivano la via, silenzio assoluto passo a “putiga e Ntoni e Generosu” punto vitale, quante colazioni a 20 lire, sempre nel più assoluto silenzio arrivo “ara Madonna u Ritu” qui il cuore mi si rattrista tanto pensando ai miei più  cari amici  Ntoni e Rosina che non ci sono più.
Sento che devo proseguire per l’Immacolata e passare “da lupa” dove ogni anno con sincero affetto e amicizia Ida e bruacculinu e Tumasi e raru, mi aspettavano per offrirmi il caffè e farmi cambiare la maglietta sudata…, a prosito sono arrivato al Santuario.

Venerdì della Madonna…tra ricordi e nuove piccole emozioni ultima modifica: 2024-08-24T03:06:24+02:00 da Vittorio Paola

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