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Roberta Fiorito e il richiamo delle radici

Murales Copertina

Con una pennellata di bianco e nero, Roberta Fiorito ha trasformato una piazza di Conflenti in un’opera d’arte che parla al cuore di chiunque abbia conosciuto la nostalgia del ritorno. Il suo murale, realizzato con la tecnica del quarzo, non è solo una creazione artistica, ma una testimonianza vivente di una storia di vita, di migrazione e di un legame indissolubile con la propria terra.

La storia di Aldo Raso

Murales Aldo Inizio

Il murale, realizzato in un evocativo bianco e nero, racchiude una storia di ritorno, amore e appartenenza che tocca le corde più profonde del cuore. L’opera trae ispirazione da numerose storie raccolte tra gli abitanti di Conflenti, ma è una frase in particolare, riportata da Katia Stranges della Fondazione italiani.it, a darle vita e significato: “Sono tornato a vivere a Conflenti perché qui anche le pietre mi parlano”. Queste parole sono state pronunciate da Aldo Raso, un uomo che, come tanti altri, ha dovuto abbandonare la sua terra natale da giovane, spinto dalla necessità di cercare fortuna altrove, in Australia.
Al suo ritorno, Aldo incontrò Anna, una giovane e affascinante ragazza polacca in Italia per studiare. Il destino li fece incontrare grazie ad amici comuni e tra loro nacque qualcosa di speciale. Da quel momento, Aldo e Anna non si separarono più.

Aldo E Anna insieme

Il loro amore li portò a sposarsi e a costruire una famiglia con due figli, stabilendosi inizialmente in una città vicina a Conflenti. Quando arrivò il momento di decidere dove costruire la loro casa, Aldo, spinto dal desiderio di tornare alle sue radici, cercò di convincere Anna usando questa parole: “Qui ogni pietra mi parla.”

Quelle parole, cariche di amore per la sua terra erano un’espressione autentica del suo legame indissolubile con il luogo che lo aveva formato. Anna comprese il significato profondo di quella frase e insieme decisero di costruire la loro casa nel cuore di Conflenti.

Continuano a parlare…

Le parole di Aldo, ora impresse nell’opera d’arte, continuano a parlare, raccontando una storia di appartenenza e di un amore che ha saputo riconoscere il valore delle proprie origini. Un legame che va oltre il tempo

Murales Aldo Con Artista


La scelta dell’artista di utilizzare il bianco e nero non è casuale. Questo stile essenziale elimina le distrazioni cromatiche, permettendo allo spettatore di concentrarsi sull’essenza del soggetto, sui contrasti e sulle forme che raccontano una storia universale. Il murale diventa così un simbolo di atemporalità, un richiamo alle emozioni profonde e all’introspezione. È un tributo a tutti coloro che, come Aldo Raso, hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione e conoscono il dolore di dover lasciare la propria casa con la speranza di un ritorno.

Un omaggio agli emigrati e al ritorno

La frase di Aldo, “anche le pietre mi parlano”, ora risuona in ogni angolo della piazza, ricordando a chi passa di lì l’importanza delle radici, dei luoghi che ci hanno visto crescere e che custodiscono i ricordi più preziosi.
In questo modo, l’opera non è solo un tributo a un uomo, ma a un’intera comunità, a tutti coloro che, nonostante le difficoltà, hanno trovato la forza di tornare e di riconnettersi con i luoghi del cuore. Una piazza di Conflenti, grazie a questo murale, diventa così un luogo speciale, un crocevia di storie, emozioni e speranze condivise.

Roberta Fiorito e il richiamo delle radici ultima modifica: 2024-08-09T03:20:10+02:00 da Redazione

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