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Giornata Mondiale del Rifugiato: Conflenti abbraccia la diversità

Festa Del Rifugiato Piazza Dell'emigrato

Conflenti, paese da sempre ospitante ed accogliente, si è costantemente distinto nel dimostrare il vero significato di abbracciare la diversità. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la nostra comunità ha ancora una volta aperto le braccia e i cuori per accogliere rifugiati provenienti da ogni angolo del mondo. Ieri sera, nella suggestiva Piazza dell’Emigrato, si è tenuta una splendida festa per celebrare questa importante giornata. Un’atmosfera di gioia contagiosa, con cibo e danze, ha avvolto tutti come un abbraccio caloroso di solidarietà umana.

Un momento di silenzio e riflessione

L’evento ha preso una piega toccante e riflessiva con il discorso di uno dei giovani rifugiati. Con voce tremante ma decisa, ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare i tanti che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, persone che non sono state fortunate come loro a raggiungere la “terra dei sogni”. Questo momento di silenzio è stato un potente richiamo alla crudele realtà che molti affrontano, toccando profondamente i cuori di tutti i presenti e risvegliando un senso di comune umanità.

Festa Del Rifugiato Ragazzo Che Legge

Le parole di Senghor: un richiamo all’uguaglianza

Il discorso è proseguito con la recitazione di una poesia di Léopold Sédar Senghor, che ha risuonato profondamente nei cuori di tutti:

“Quando nasco, sono nero,
quando cresco, sono nero,
quando ho caldo, sono nero,
quando ho freddo, sono nero,
quando ho paura, sono nero,
quando sono malato, sono nero,
quando muoio, sono nero.
Tu, quando nasci sei rosa,
quando cresci sei bianco,
quando hai caldo sei rosso,
quando hai freddo sei viola,
quando hai paura sei giallo,
quando sei malato sei verde,
quando muori sei grigio.
Allora, perché continui a chiamare me uomo di colore?”

Queste parole semplici ma potenti hanno messo a nudo l’assurdità delle divisioni razziali, ricordandoci che, indipendentemente dal colore della pelle, siamo tutti parte della stessa umanità.

Celebrazione della vita e della speranza

Dopo questo momento di intensa riflessione, la festa è continuata con danze e divertimento, in un’esplosione di felicità condivisa. Rifugiati e abitanti di Conflenti hanno ballato insieme, uniti non solo dai ritmi della musica, ma anche da un rinnovato senso di comunità e fratellanza. Non c’erano distinzioni di colore, etnia o nazionalità: tutti erano semplicemente esseri umani, uniti nella celebrazione della vita e della speranza.

Un finale emozionante e profondo

Questa festa ha evidenziato che, al di là delle sfide e delle difficoltà, c’è sempre spazio per la speranza e la solidarietà. Ha riaffermato l’importanza di guardare gli altri non come estranei, ma come fratelli e sorelle nel nostro cammino sulla terra. Quel breve istante di silenzio, quel discorso commovente e quella poesia hanno impresso nei cuori di tutti i presenti una verità semplice ma profonda: siamo tutti esseri umani, e la nostra vera forza risiede nell’amore e nel rispetto reciproco, al di là del colore della nostra pelle.

Giornata Mondiale del Rifugiato: Conflenti abbraccia la diversità ultima modifica: 2024-06-23T01:09:52+02:00 da Redazione

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