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Lucy poesie e racconti

La Madonna del Carmine

Cona Foto Madonnina

Tra maestose querce secolari e castagni a ra Cona sì erge solitaria una piccola chiesetta, un luogo di culto dedicato alla Madonna del Carmine. Il posto da sempre funge da accogliente rifugio per i viandanti che decidono di percorrere questa via nei caldi pomeriggi estivi.
Questo luogo possiede un significato particolare per la comunità conflentese , per via del suo stretto legame con le tradizioni del passato. Qui in occasione del 16 luglio giorno che celebra la Madonna del Carmine, si svolgeva una festa. Già dalla sera precedente iniziavano i preparativi. L’atmosfera di gioiosa anticipazione era palpabile quando si entrava nella cucina di Zu Pasqualinu, il quale, si dedica alla preparazione dello spezzatino.

Cona Pasqualinu E Pilune

La camminata verso ‘a Cona

Di buon mattino, ci si metteva in cammino per raggiungere i numerosi parenti che risiedevano nelle campagne circostanti. Famiglie intere arrivavano de l’Agurieddri, di Zuoppi, de Savizzanu, da Savucina, da Cirzuddra. Gli uomini col vestito buono dei giorni di festa e le mani segnate dai lavori nelle terre giungevano portando sulle spalle un organetto, accompagnati dalle donne che recavano ceste ricolme di pietanze preparate con cura, pani appena sfornati e salumi stagionati. La loro presenza segnava l’inizio della festa, mentre il suono degli organetti si mescolava con le risate e le chiacchiere, creando un’atmosfera di festosa comunione.
La giornata trascorreva in allegria, circondati dal verde e dagli invitanti profumi della cucina tradizionale, sapientemente coordinata da za Maria a Paluvescia e il marito Pasqualinu e Pilune. A nna quadara ribolliva un intruglio de carne minuta e un prelibato spezzatino , mentre la trippa, liberava i suoi profumi intensi nell’aria. Il sugo, denso e vellutato frutto delle loro mani esperte, era un’ode alla tradizione culinaria, capace di evocare ancora oggi memorie.

Cona Piluni Foto Esterna

I festeggiamenti

I rintocchi della piccola campana annuncia l’inizio della Messa, attirando molti all’interno della chiesetta, mentre altri rimanevano all’esterno a conversare di questioni agricole. L’uscita della piccola statua della Madonna è annunciata da un colpo di tamburo, che risuonava nell’aria come un segnale di inizio, richiamando l’attenzione di tutti i fedeli presenti. La folla, in rispettoso silenzio, seguiva con riverenza il passaggio della sacra effigie, che si stagliava con la banda musicale tra le stradine di terra in un’atmosfera carica di emozione e spiritualità.
Dopo il pranzo, i partecipanti si ritrovano sul sagrato della chiesa, dove a turno la fisarmoniche e organetti iniziavano a suonare le tradizionali taranteddre. Si canta, si discute tra amici e si ammira il piccolo paese, illuminato dai caldi raggi del sole al tramonto.
Dopo la morte di Pasqualino, ancora per dieci anni, la festa della Madonna del Carmine è stata organizzata da Rusarinu, che mantenne viva questa preziosa tradizione assicurando un momento di aggregazione e di celebrazione per l’intera comunità. E così, per un giorno, ancora una volta, le campagne di Conflenti si animavano per la festa della Madonna del Carmine. Le strade polverose e i sentieri si riempivano di pellegrini e fedeli, portando con sé preghiere e speranze. Alcuni arrivavano per ringraziare la Madonna per le grazie ricevute, altri per portare un voto, una promessa di fede e gratitudine. Questa festa di campagna insieme a quella del due luglio rappresentava un microcosmo della vita rurale, un momento di sospensione dal quotidiano, dove la comunità ritrovava il senso di appartenenza e condivisione, celebrando la fede per Maria SS del Carmine

La Madonna del Carmine ultima modifica: 2024-07-16T13:53:53+02:00 da Lucy Stranges

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